Root e permessi di root sono i termini più usati dalla comunità android, spesso però in maniera impropria e senza conoscerne veramente il significato
Il termine root si riferisce, impropriamente, alla possibilità di poter ottenere dei permessi di alto livello sull’intero sistema operativo, in modo che l’utente ne diventi completamente l’amministratore (superuser).
In effetti il root è proprio il nome che viene dato all’account di amministratore nei sistemi operativi Unix-like e non alla procedura stessa che permette di acquisire tali diritti.
Purtroppo oggi nel mondo android si usano i termini root, diritti di root, fare il root, ottenere il root, rootare ecc…. come se fossero sinoni
il root da solo non vi permetterà di rendere il telefono più veloce
il root da solo non vi aiuterà ad avere un telefono più stabile
il root da solo non vi renderà il telefono più comodo nell’uso quotidiano
il root non serve ad installare i firmware, ufficiali o di test che siano ufficiali
il root non serve ad installare rom cucinate
il root non serve per usare odin
In ogni caso il vantaggio principale dei privilegi di root è quello di poter accedere in scrittura (quindi creazione, modifica e cancellazione) al contenuto di tutte le cartelle del sistema operativo, altrimenti inaccessibili nelle configurazioni di base.
Questa azione renderà possibile:
eliminare le applicazioni stock
modificare o sostituire i file di sistema
lavorare il file di framework per cambiare la grafica del dispositivo
Altre possibilità fornita dai privilegi di root è quella di poter utilizzare programmi con funzioni particolari, come ad esempio:
screenshots della schermata
backup delle app e di tutti i file di sistema mantenendo l’eventuale link al market
bloccare servizi o processi
firewall connessione dati
spostare dati applicazioni su sd esterna
modifica impostazioni varie audio
modifica impostazioni video
e tante altre provenienti dalle comunità di sviluppo